CONFERENZA STAMPA - De Silvestri: "Le parole di Conte mi hanno reso orgoglioso"

11.11.2015 15:30 di Alessandro Paoli Twitter:    vedi letture
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Lorenzo De Silvestri, difensore classe '88 dell'UC Sampdoria, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, come riporta il sito della FIGC (figc.it), durante la conferenza stampa odierna svoltasi presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano (FI):

"Quando ero in riabilitazione - racconta l'Azzurrino - l’idea di tornare in Nazionale è stata la molla per farmi rientrare il prima possibile. Sono felice di essere tornato a far parte di questo gruppo, la convocazione per l’Europeo è un obiettivo che va coltivato durante tutto il campionato e ce la metterò tutta. Ma è già un privilegio essere qui dopo aver passato momenti molto brutti. Domenica ho ricevuto dopo la partita la notizia della convocazione e non posso che ringraziare il CT per questa opportunità".

Sulle amichevoli internazionali contro Belgio e Romania: "Venerdì abbiamo un test molto importante, il Belgio è primo nel ranking FIFA e ha giocatori di fama internazionale che giocano insieme da tanto. È una squadra temibile, ma la affronteremo con una grande carica anche per vedere a che punto siamo".

Queste le dichiarazioni del calciatore azzurro riportate dal portale d'informazione sportiva TuttoMercatoWeb.com:

Le parole di Conte? "Mi hanno reso molto orgoglioso le sue parole, dopo l'infortunio della scorsa stagione e i tanti mesi di riabilitazione. Mi ha dato uno stimolo in più. Ricevere la convocazione dopo la gara di domenica è stato bellissimo e non posso che ringraziarlo di questa opportunità".

Io e il calcio? "Mio padre è stato importante, soprattutto nei momenti difficili che costellano anche la carriera di un calciatore. Ripercorrerei ogni momento della mia carriera perché mi hanno permesso di essere dove sono. Odio e amore per il pallone? Quando non giochi e vorresti dare di più provi del malessere, ma è una cosa positiva che scopri solo tempo dopo. È un odio che rivaluti negli anni a seguire".

Cosa ruberei ai senatori del gruppo? "La concentrazione e la voglia di dare il massimo ogni giorno. Elementi fondamentali per un difensore e che per questo cerco di rubare durante ogni allenamento".

La corsa all'Europeo? "Siamo in tanti, ma è normale perché la Nazionale è ambita da tutti. Sono rientrato e l'Europeo è un sogno, un obiettivo, che voglio coltivare per tutta la stagione. Darò tutto per convincere il mister ed essere già oggi dopo i momenti difficili che ho provato è una bella soddisfazione".

Il mio mito nel ruolo di terzino? "Zambrotta, un campione che ho studiato tantissimo".

Il ranking? "Sinceramente non ci sentiamo inferiori a nessuno, anche perché abbiamo vinto il girone di qualificazione. Noi però dobbiamo pensare solo a seguire le indicazioni del mister anche perché il ranking non ti aiuta a raggiungere traguardi importanti".

Il Belgio? "Sarà una gara importante, contro una squadra al vertice del ranking. Un test difficile come gli altri in programma. Una scelta giusta".

Su Andrea Pirlo (New York City FC)? "Mi ha stupito ogni volta che sono venuto in Nazionale. Oltre ad essere un campione è un professionista incredibile, che ha sempre una parola per tutti. È un esempio per tutti quelli che si approcciano alla Nazionale come lo sono anche Buffon e Chiellini".

Su Marco Verratti (Paris Saint-Germain FC)? "È un giocatore di qualità che farà comodo al gruppo. Lo ritroveremo più avanti".

Ancora sul Belgio: "Ci sono molti giocatori di livello mondiale, li affronteremo con grande carica e il mister la sta già preparando nel migliore dei modi".

Cosa chiedo alla mia carriera? "Sono ambizioso, i miei obiettivi sono quelli di rimanere in questo gruppo per puntare all'Europeo, di dare il mio contributo per riportare la Samp più in alto possibile e crescere a livello umano e professionale".

Rischiare ancora per evitare un gol come in occasione dell'infortunio? "Sì lo rifarei 100 volte. È un lavoro che deve fare un terzino quando gioca una gara fondamentale".

Lotito in Nazionale? "Ci siamo già rivisti nel corso degli anni dopo il mio addio alla Lazio. Se lo rivedrò in Nazionale lo saluterò volentieri. È giusto che sia così".