CONFERENZA STAMPA - Giaccherini: "Tornare in Nazionale è motivo di orgoglio"

11.11.2015 16:00 di Alessandro Paoli Twitter:    vedi letture
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Emanuele Giaccherini, centrocampista classe '85 del Bologna FC 1909, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, come riporta il sito della FIGC (figc.it), durante la conferenza stampa odierna svoltasi presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano (FI):

"Tornare in Nazionale è motivo di orgoglio, vestire questa maglia è bellissimo e ogni volta che vengo qui è come se fosse la prima volta. Speravo che il mister potesse richiamarmi, ma sapevo che tutto dipendeva dalle mie prestazioni".

Sulla sua duttilità: "La mia forza è quella di adattarmi in diversi ruoli, so cambiare posizione anche a partita in corso".

Sul gruppo azzurro: "Più coeso e unito. C’è grande entusiasmo e tutti i giocatori si mettono a disposizione del mister remando nella stessa direzione".

Queste le dichiarazioni del calciatore azzurro riportate dal portale d'informazione sportiva TuttoMercatoWeb.com:

Che Nazionale ritrovo? "È un orgoglio essere qui perché vestire questa maglia è una cosa bellissima. È un traguardo ambito da tutti i calciatori. Ho ritrovato un grande gruppo, di quelli che lavorano insieme e con grande entusiasmo. Tutti sono a disposizione del mister".

Differenze con la Nazionale di Prandelli? "Qui vedo un gruppo più coeso, con giocatori che sono prima di tutto uomini. È una Nazionale molto unita. Prima c'erano alcuni grandi campioni, mentre oggi un gruppo pronto a sacrificarsi".

Rimpianti per aver scelto l'Inghilterra? "Lasciare una squadra come la Juve è stato doloroso ma l'avventura in Premier mi ha dato molto e mi ha fatto maturare".

Su Andrea Pirlo (New York City FC) in Nazionale? "Andrea non ha bisogno di consigli. Lui è il calcio, un giocatore che non si può descrivere. Farà le sue valutazioni con il mister e poi prenderà una decisione".

La nuova Serie A? "Sono tornato in Italia con grande entusiasmo, ringrazio il Bologna. Ho trovato un campionato più equilibrato e con molte squadre che possono vincere lo Scudetto".

Se ho mai temuto che Conte si dimenticasse di me? "Dopo un anno fuori per problemi fisici è stato un rammarico non essere in Azzurro. È stato un brutto colpo anche se ho sempre avuto la speranza di una nuova convocazione. Dipendeva tutto da me e dal mio lavoro".

Una qualità del CT Antonio Conte? "La sua dote migliore è di lavorare bene su più moduli e di trovare l'equilibrio giusto cambiando anche a gara in corso. È un allenatore che lavora tantissimo sul campo, non lasciando niente al caso".

Se credo nella convocazione per l'Europeo? "Sono qui per questo. È vero che siamo in tanti e che la concorrenza è alta. L'importante è coltivare questo sogno dando il massimo. Ringrazierò sempre Prandelli per avermi portato in azzurro. Qui ho sempre dato il massimo ma se il Mondiale è andato male non è solo colpa di Prandelli o dei giocatori".

Ancora sul CT Antonio Conte: "Mi conosce bene, abbiamo lavorato insieme due anni a Torino. Nel calcio però niente è scontato perché bisogna dimostrare sempre il proprio valore sul campo. È importante essere qui oggi perché è un segnale che il mister mi ha dato. Adesso però devo dimostrare di poterci stare".

Su Mattia Destro (Bologna FC 1909): "Ha qualità per giocarsi l'Europeo. Ha grandi qualità ma nelle prime dieci gare della stagione ha sofferto fisicamente e mentalmente l'impatto. Nelle ultime due partite invece ha fatto grandi cose, sacrificandosi anche per la squadra. Donadoni adesso non gli chiede i gol, ma il lavoro per il gruppo. La rete arriverà".

Il mio modello da giovane? "Alessandro Del Piero".