Conte: "In attacco siamo in difficoltà"

11.07.2015 18:50 di  Alessandro Paoli  Twitter:    vedi letture
Fonte: Corriere dello Sport
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Antonio Conte, CT della Nazionale A, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, durante l'incontro con la stampa andato in scena ieri nella sede di Roma della FIGC:

"Il reparto offensivo - racconta il CT - è quello in cui si riesce a trovare meno alternative per tutte le nazionali azzurre, non solo quella maggiore ma anche le giovanili. In attacco siamo in grande difficoltà, è un dato di fatto. Da cosa dipende? Difficile da dire...".

Su Luca Toni (Hellas Verona FC) ultimo capocannoniere della Serie A TIM: "E c'è Di Natale che ha chiuso ancora a 16 gol. Ma bisognerebbe ibernarli per vederli ai prossimi Mondiali... Una battuta che ci fa riflettere".

Sull'incontro avuto dal CT azzurro con gli altri tecnici a Coverciano: "Abbiamo fatto una riunione con tutti i tecnici a Coverciano dando degli input per provare ad impostare un nuovo tipo di lavoro. È finito il tempo in cui si palleggiava piano, si faceva stoppare il pallone con calma e si lavorava con il preparatore a ritmi lenti. Ora bisogna lavorare su situazioni specifiche anche in base alla velocità del gioco, che oggi va a mille. E allora trasmissione di palla veloce, orientamento già nello stop e uno contro uno con tre secondi a disposizione per provare ad andare via, quindi l'obbligatorietà di provare il dribbling in maniera rapida. Poi, ovviamente, l'allenamento sull'intensità".

Sul ruolo del portiere: "È la grande novità del calcio moderno ora si allenano per giocare con i piedi e far partire l'azione, il che permette di avere superiorità in mezzo al campo. Nell'Under 17 c'è Donnarumma (Gianluigi dell'AC Milan, ndr) che ha un grande futuro".

Il CT manifesta poi ottimismo riguardo al fututo: "Perché i risultati testimoniano che c'è stato un miglioramento e perché se penso che uno come Cataldi (Danilo della SS Lazio, ndr) sono contento, perché finalmente oggi i nostri ragazzi giocano nei propri club".

Sulla riforma del Campionato Allievi Nazionali: "Un numero fisso di italiani nelle categorie giovanili? Difficile, sarebbe un questione politica e io con la politica ci ho litigato... E poi con così tanti stranieri e i nostri buoni allenamenti tattici miglioriamo le altre nazioni, e così diventa dura".