Incocciati: «Pellè non ha fatto un bel gesto. Sanzione pesante»

07.10.2016 16:50 di  Alessandro Paoli  Twitter:    vedi letture
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Incocciati: «Pellè non ha fatto un bel gesto. Sanzione pesante»
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© foto di Francesco Scopece/TuttoLegaPro.com

Giuseppe Incocciati, ex calciatore professionista, ha rilasciato la seguente intervista sul portale d'informazione sportiva TUTTOmercatoWEB in merito all'esclusione dell'attaccante, classe '85, Graziano Pellè dello Shandong Luneng Taishan Zuqiu Julebu dalla lista dei convocati per la 3ª giornata del Gruppo G del Round 1 delle European Qualifiers alla 2018 FIFA World Cup™ contro la FYR Macedonia in programma domenica 9 ottobre alle ore 20:45 presso l'Arena "Filip II" di Skopje (Macedonia) oltreché dal ritiro azzurro:

«Dico la verità sono combattuto. Non è stato un bel gesto da parte dell'ex Lecce, la sanzione è stata pesante. Ma io non sono tra quelli che condannano Pellè. Leggendo la situazione, traspare anche il forte attaccamento alla maglia azzurra. Sono stato attaccante, posso capire che girano le scatole dopo un cambio quando la prestazione non è stata di altissimo profilo. Magari Pellè voleva fare di più e mettersi maggiormente in evidenza».

L'Italia, però, ha fatto meglio dall'ingresso in campo di Immobile (SS Lazio). 
«Certo, ma i tecnici preparano le gare in un certo modo. Noi, invece, parliamo a fatto compiuto. Chi può dire che la situazione sarebbe stata diversa con Immobile (SS Lazio) e Belotti (Torino FC) in campo dall'inizio? Anche se questi due sono i più in forma del nostro campionato. Ma è anche vero che la coppia Éder (FC Internazionale)-Pellè (Shandong Luneng Taishan Zuqiu Julebu) in passato ha funzionato bene».

Parliamo, invece, della prestazione azzurra in generale.
«Il primo tempo dell'Italia è stato triste. Il gioco azzurro è stato rinunciatario, la nostra selezione è alla ricerca di convinzione. La Spagna è stata padrona del gioco fino all'errore di Buffon (Juventus FC), poi la prestazione dell'Italia è migliorata. Nel complesso, ci sono mille cose da sistemare. Dobbiamo capire che in campo, oltre l'agonismo, deve esserci anche la qualità. Serve anche imprevedibilità, per essere imprevedibili c'è bisogno di gente che sia in grado di creare superiorità con l'uno contro uno. Noi, invece, dobbiamo giocare palloni facili perché nessuno si prende la responsabilità di superare l'uomo e creare superiorità».

Lei adesso è uno stimato opinionista in tv, ma è pronto per tornare in panchina?
«Sicuramente. Sono in attesa di una chiamata, sto facendo tutto il necessario per farmi trovare pronto semmai dovesse arrivare una proposta».