FIGC - Albertini: "Mi metto a disposizione della FIGC. Voglio essere il regista di un cambiamento"

21.07.2014 17:10 di  Alessandro Paoli  Twitter:    vedi letture
Fonte: Sky Sport
FIGC - Albertini: "Mi metto a disposizione della FIGC. Voglio essere il regista di un cambiamento"
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© foto di Federico De Luca

Demetrio Albertini, ex vice-presidente federale, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, come si apprende da Sky Sport,  durante la conferenza stampa odierna indetta presso The Westin Palace di Milano:

"Ho maturato la decisione di candidarmi per vedere se ci fosse la possibilità di essere utile al movimento, chiaramente non sono l'unico che può farlo, però ho deciso di scendere in campo. In questi ultimi tempi sono cambiati tutti gli scenari, non mi sarei aspettato l' addio di Prandelli e Abete. Ho ricevuto tante chiamate dalla gente, che mi ha chiesto di mettermi a disposizione, per essere il regista del cambio di marcia. Il regista l'ho sempre fatto, e quindi mi metto a disposizione. Oggi ho voluto essere qui, a prescindere da tutto, come Demetrio Albertini: in questi anni ho fatto delle rinunce, non sono l'unico, ma è stata una scelta ponderata. Possiamo cambiare le cose. Dobbiamo puntare sulla valorizzazione dei vivai in modo che la serie possa attingere dai nostri settori giovanili. Non dobbiamo copiare il modello tedesco, noi abbiamo un'altra cultura, ma dobbiamo prendere esempio da loro. Loro hanno il 34% degli stranieri, noi il 54% con tutte le regole e le limitazioni. Perché mi metto a disposizione? Prima di tutto per il mio percorso personale, poi per le persone che mi hanno chiamato. Ho maturato una mia filosofia, un terzo della mia carriera è stato fatto in giacca e cravatta. Su 14 manifestazioni internazionali il mio impegno è stato molto di più in queste vesti che quando ero calciatore e ho maturato qualcosa a livello europeo. Dobbiamo partire dalla valorizzazione dei settori giovanili, ridurre il numero delle squadre in Serie A è riduttivo. Bisogna puntare alla crescita dei giovani. Bisogna vedere gli altri paesi, si parla al modello tedesco: noi abbiamo un'altra cultura ma dobbiamo raggiungere lo stesso obiettivo. Nonostante le limitazioni sugli stranieri noi ne abbiamo di più della Bundesliga, i nostri giocatori arrivano in Nazionale a 27 anni quando dalle altre parti esordiscono a 24, vedi l'esempio di Parolo. Dobbiamo mettere un numero limitato di giocatori in rosa, per difendere il prodotto del nostro vivaio. Altro punto che ho maturato è la forza di essere sul territorio. Nessuno ha la forza di una Lega Dilettanti che permette di toccare tutti i comuni. Siamo l'unico paese ad avere tre leghe professioniste. Questa può essere un'opportunità, che può essere colta, condivisa, con grande personalità. Non voglio fare una campagna elettorale, altrimenti avrei iniziato un mese prima. I campioni devono scendere in campo e impegnarsi per il movimento".

"Non voglio fare una campagna elettorale - sottolinea Albertini -, altrimenti avrei iniziato un mese prima".

Vincoli nelle rose e obbligo di under come in Lega Pro?
"Senza una lista bloccata non puoi fare valore".

"Dalle altre parti giocano giocatori che a 24 anni hanno fatto finali di Champions League - commenta l'ex vice-presidente federale -, mentre da noi ai Mondiali c'era chi era all'esordio internazionale".

Ha ricevute qualche chiamata?
"Ho ricevuto diverse telefonate. Il confronto con altri presidenti c'è stato, ma non faccio nomi. Mi dispiace che dopo 8 anni di lavoro ci sia chi contesta il fatto che sia un ex calciatore".