Di Biagio: «Il primo obiettivo è giocare bene. Balotelli? Continuerò a seguirlo»

19.03.2018 17:45 di  Alessandro Paoli  Twitter:    vedi letture
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Luigi Di Biagio, CT della Nazionale A, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, come riporta il sito ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (figc.it), durante la conferenza stampa odierna svoltasi alle ore 13:00 presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano (FI):

«Il risultato è importante - esordisce il Commissario Tecnico azzurro - ma deve essere una conseguenza di quello che faremo in campo. Il primo obiettivo è giocare bene e imporre il nostro modo di giocare, se si giocano bene 10 partite 8 si vincono. Giocare bene per me vuol dire avere il coraggio di andare nella metà campo avversaria indipendentemente dal valore delle squadre che andiamo ad affrontare. Vuol dire mandare i terzini all’attacco, andare a pressare alti gli avversari e non avere nessuna paura di andare ad affrontare giocatori di primissimo livello. Questo è un gruppo coeso, formato da calciatori che ho visto crescere. Dobbiamo ripartire immediatamente con la convinzione giusta, non siamo al livello delle nazionali più forti al mondo, ma neanche tra le peggiori».

«Con un po' di pazienza si può ricreare una squadra importante - prosegue Di Biagio -, ci stanno tanti giovani che stanno crescendo. Ho convocato Cutrone per le prestazioni, per il suo entusiasmo, per il fatto che ha fatto tutta la trafila in maglia azzurra dall’Under 15 e sa perfettamente cosa gli si chiede. E poi ci sono i gol che non guastano mai. Chiesa è pronto per stare qui in maniera definitiva, ma questo poi lo diranno il campionato e lui per primo con quello che riuscirà a proporre in allenamento e in gara».

Su Gianluigi Buffon (Juventus FC): «Gigi è qui anche per aggregare, ma è qui per giocare, per aiutarmi e per dare un valore aggiunto dentro e fuori dal campo».

Su Mario Barwuah Balotelli (OGC Nice Côte d'Azur): «Continuerò a seguirlo e vedremo quello che succederà nei prossimi mesi. I gol sono molto importanti per gli attaccanti, ma poi devono essere conditi dalle prestazioni. Ho fatto le mie valutazioni e ho deciso per il bene della squadra».

Una decina di giorni fa il Centro Tecnico Federale di Coverciano (FI) ha ospitato la camera ardente di Davide Astori e il dolore per l'improvvisa scompara del capitano dell'ACF Fiorentina è nell'aria: «C'è qualcosa di strano, ma dobbiamo cercare di normalizzare perché altrimenti diventa tutto devastante. Non ho conosciuto bene Davide come tante persone che sono qui, ma quel poco mi è bastato a capire chi fosse».