Orsolini: «Abbiamo l'obiettivo di provare a vincere»

Il calciatore azzurro parla durante la conferenza stampa odierna dal raduno pre-fase finale di #U21EURO #Italy2019 in svolgimento a Formello (RM)
31.05.2019 16:00 di  Alessandro Paoli  Twitter:    vedi letture
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Riccardo Orsolini, attaccante classe '97 del Bologna FC 1909, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni durante la conferenza stampa svoltasi quest'oggi, venerdì 1° giugno, alle ore 14:00 presso il Centro Sportivo SS Lazio di Formello (RM), sede del raduno pre-fase finale della UEFA European Under-21 Championship Italy 2019 dell'Italia Under 21 del CT Luigi Di Biagio in svolgimento dal 29 maggio all'8 giugno:

«Il ritiro è cominciato abbastanza bene, al di là della temperatura atmosferica - dichiara l'Azzurrino -, che ci ha un po' impedito di allenarci nelle migliori condizioni possibili per via dei campi allagati. Abbiamo cercato, però, di giocare il più possibile come ci chiedeva il mister e, secondo me, è iniziato anche abbastanza bene. Vedo una buona coesione, vedo che, comunque, il gruppo è affiatato, è unito e concentrato subito al 16 (giugno, ndr)».

«Quando fai un Europeo in casa hai, secondo me, maggiori responsabilità - prosegue Orsolini - perché hai la pressione mediatica, hai la pressione che, comunque, giochi in casa e devi vincere per forza. Le persone si aspettano che tu allestisca una squadra competitiva che può arrivare in fondo, che deve arrivare vincere e quindi penso che un po' di pressione, da questo punto di vista, ci sia. In questi primi giorni, in noi ragazzi, sinceramente, non la vedo. Siamo abbastanza tranquilli, rilassati e ci divertiamo molto. Quindi, da questo punto di vista, no ma, comunque, sappiamo che è importante e che la gente si aspetta qualcosina in più sicuramente. Abbiamo il dovere di proverci, quello senz'altro. Quello, secondo me, dev'essere il nostro motto: abbiamo il dovere di provarci».

Sul suo rapporto con il gol: «Sono un esterno, ma il gol fa un po' parte di me. Li ho sempre fatti i gol, quindi sono un po' un attaccante mancato nel senso che ho fame di gol, mi piace segnare. Quest'anno sono riuscito ad ottenere un buon bottino, secondo me, in Serie A (35 presenze e 8 reti stagionali, ndr). Posso sicuramente fare meglio. Sono contento e spero di arrivare all'appuntamento con l'Europeo nel miglior modo possibile dal punto di vista fisico e spero di poter segnare per dare un contributo alla squadra».

Sui calciatori che verranno aggregati all'Under 21 dalla Nazionale A: «Il fatto che scendano dei "big" rientra nel discorso precedente del provare a vincere. Questo ti fa capire quanto la Federazione tenga a questa manifestazione, è un segnale importante far scendere i ragazzi che sono con la Nazionale Maggiore. Questo, senz'altro, è uno stimolo in più. Crea chiaramente concorrenza, però è una concorrenza, a mio avviso, positiva. Sono dei ragazzi che possono dare sicuramente una mano e faranno crescere, senz'altro, il tasso tecnico della squadra. Personalmente non vedo tutta questa rivalità sotto questo punto di vista».

Sull'Italia Under 20 attualmente impegnata nella fase finale della FIFA U-20 World Cup Poland 2019: «Sto seguendo il percorso dei ragazzi dell'Under 20. Ho visto che hanno centrato la qualificazione agli ottavi, se non sbaglio ed hanno fatto un buon percorso. Penso che se continuereanno così possono ripetere le gesta di quando partecipai io (3° posto alla fase finale della FIFA U-20 World Cup Korea Republic 2017, ndr) se non addirittura fare meglio».

Sui Giochi della XXXII Olimpiade Tokyo 2019: «L'obiettivo principale non è quello di arrivare tra le prime quattro, ma è quello di provare a vincere. La qualificazione alle Olimpiadi è qualcosa in più».

Sul cambiamento del movimento del calcio italiano:«È cambiato, un po', tutto il movimento. Abbiamo visto come l'Italia stia tornando ad essere quella che era una volta. Le società stanno dando spazio ai giovani. Abbiamo una cantera di giovani molto importanti, che vanno aspettati senza troppe pressioni e con un occhio al futuro. Le Nazionali hanno il compito di far crescere i ragazzi così come lo hanno i club quando questi ritornano dalle Nazionali».