Yeboah: «Il Mister ci ha chiesto di fare squadra in pochi giorni»
Kelvin Kwarteng Yeboah, attaccante italo-ghanese classe 2000 dell'SK Sturm Graz, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni durante la conferenza stampa svoltasi quest'oggi, mercoledì 1° settembre, alle ore 13:30 tramite la piattaforma Zoom presso il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia (PI) in vista della 1ª e della 2ª giornata del Gruppo F della fase di qualificazione alla fase finale della UEFA European Under-21 Championship Romania-Georgia 2023, che vedrà l'Italia Under 21 del Commissario Tecnico Paolo Nicolato affrontare i pari categoria del Lussemburgo nella giornata di venerdì 2 settembre alle ore 17:30 presso lo Stadio Comunale "Carlo Castellani" di Empoli (FI) e del Montenegro nella giornata di martedì 7 settembre alle ore 17:30 presso lo Stadio Comunale "Romeo Monti" di Vicenza (VI):
«Sono venuto in Italia nel 2004 quando avevo 4-5 anni - dichiara il calciatore azzurro -, il passaporto l'ho preso da un bel po'. Calcisticamente parlando ho giocato a Monza, Novara, poi sono andato al Gozzano e successivamente al West Ham, infine in Austria nel Tirol Innsbruck e ora nello Sturm Graz dove sto giocando l'Europa League. Consiglierei a chiunque di giocare all'estero, vivere da solo in un altro Paese ti aiuta a crescere come persona e come giocatore. Ti abitui a fare le cose da te, a non dipendere dalla mamma e da nessuno, scoprire il mondo è importante, è un'esperienza che va vissuta perché aiuta in tutti i campi. Da ragazzo ero molto piccolo ed esile, non ho avuto molta fortuna all'inizio e ho deciso di andare a Londra. Lì sono cresciuto, ho imparato altri stili di gioco che mi hanno aiutato nella mia carriera; mi sono trovato molto bene, ho imparato a gestire il mio corpo e a sfruttare la mia velocità. In Austria facciamo un po' più di tattica, ma passare dall'Italia all'Inghilterra mi ha aiutato molto».
«Qui mi sono trovato molto bene - prosegue Yeboah, nipote dell'ex calciatore professionista Anthony -, alcuni ragazzi di questo gruppo li conoscevo già da piccolo perchè ci ho giocato contro sono ragazzi molto bravi ed educati. Il Mister ci ha chiesto di giocare assieme, due-tre cose tattiche da fare in campo, ma soprattutto ci ha chiesto di fare squadra in pochi giorni e di avere tutti gli stessi obiettivi».