Mancini: «È un momento delicato ma c'è entusiasmo»

Il CT della Nazionale A ha parlato alla vigilia della 5ª giornata del Gruppo 3 della Lega A della UEFA Nations League 2022/2023 contro l'Inghilterra
22.09.2022 15:30 di Alessandro Paoli Twitter:    vedi letture
Fonte: figc.it
Roberto Mancini
Roberto Mancini
© foto di Getty Images

Il Commissario Tecnico dell'Italia (Nazionale A), Roberto Mancini, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, come riporta il sito ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (figc.it), durante la conferenza stampa svoltasi quest'oggi, giovedì 22 settembre, alle ore 12:15 presso la sala stampa del Centro Tecnico Federale "Luigi Ridolfi" di Coverciano (FI) alla vigilia della 5ª giornata del Gruppo 3 della Lega A della fase a gironi della UEFA Nations League 2022/2023 contro l'Inghilterra in programma nella giornata di domani, venerdì 23 settembre, alle ore 20:45 presso lo Stadio San Siro "Giuseppe Meazza" di Milano (MI):

«C’è entusiasmo in vista di una partita così bella e che qualcosa ci ricorda - dichiara il CT azzurro -. Credo che aver vinto l’Europeo dopo 50 anni sia stata una cosa abbastanza importante. Siamo ancora in ballo nel gruppo di Nations League, andare alla fase finale ci darebbe gioia visto che da metà novembre a metà dicembre (durante il Mondiale, ndr) ci sarà da soffrire. Domani ci aspetta una gara molto dura contro una delle migliori squadre al mondo, piena di talenti. Servirà quello spirito di squadra che ci ha sempre contraddistinto. E poi dovremo cercare di giocare bene, giocare in maniera semplice è sempre la cosa migliore».

«È un momento delicato - prosegue Mancini -, ci mancano diversi giocatori importanti e loro essendo a inizio stagione fisicamente stanno meglio rispetto a giugno. Il fatto di avere pochi italiani che giocano nel nostro campionato può essere un problema, ma non possiamo tornare su questo ogni volta».

Sul centrocampista, classe 2000, Sandro Tonali dell'AC Milan: «Non si è mai allenato con noi, non penso sia recuperabile nemmeno per la partita di Budapest».

Sul possibile modulo: «Se cambiare il sistema di gioco assicurasse la vittoria, allora lo cambieremmo sempre. Non credo cambi molto, la nostra Nazionale ha un’identità che è quella che ci ha portato a far bene per tanto tempo. Il modulo si deve adattare al tipo di giocatori che hai: quando abbiamo costruito la squadra quattro anni fa avevamo giocatori bravi tecnicamente e dovevamo cercare di non essere troppo lunghi in campo».