Uva: «Mancini è la persona giusta. Mondiale? Brutto senza l'Italia»

02.07.2018 20:00 di Alessandro Paoli Twitter:    vedi letture
Fonte: Rai Radio 1 "Radio anch'io sport"/figc.it
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Michele Uva, direttore generale della Federazione Italiana Giuoco Calcio, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, come riporta il sito ufficiale della FIGC (figc.it), durante il suo intervento sulle frequenze di Rai Radio 1 all'interno della trasmissione "Radio anch'io sport":

«Nel calcio come nello sport si raccolgono i frutti degli investimenti dopo sei-otto anni. I nostri giovani stanno arrivando: l'Under 17 è seconda in Europa dopo aver perso a maggio la finale ai rigori, l'Under 19 anche lei è seconda, sconfitta solo dalla super Francia di Mbappè, l’Under 20 ha chiuso terza nel Mondiale e l'Under 21 è stabilmente fra le quattro migliori in Europa».

Sul CT Roberto Mancini: «Il Commissario Tecnico ha un contratto di quattro anni: è la persona giusta per costruire un nuovo percorso. Stanno arrivando giovani interessanti, grazie anche al grande lavoro fatto per le Nazionali Giovanili. I club poi stanno tornando a investire nei Settori Giovanili».

Sulla fase finale della FIFA World Cup Russia™: «Non è bello vedere un Mondiale senza l'Italia. Il calcio è sempre meraviglioso perché i risultati non sono mai scontati. Noi stiamo passando un'estate triste per l’assenza dell’Italia, ma è indubbio che il fascino delle partite è sempre alto. Rimpianti? I rimpianti ci sono sempre, ogni minuto ti chiedi dove hai sbagliato e perché non sei là. L'importante è aver analizzato i motivi, aver individuato le cause e fare in modo che non accada più».

Sulla presenza di tanti stranieri nei club italiani: «Abbiamo introdotto l'obbligo di avere otto giocatori formati in Italia, l'attenzione c'è, ma dobbiamo anche rispettare le regole comunitarie sulla libera circolazione dei lavoratori».

Sulla fase finale della 2019 FIFA Women's World Cup France™: «È una grande soddisfazione e anche qui abbiamo le Under 17 e 19 qualificate per le fasi finali degli Europei. Abbiamo avviato un percorso, le squadre di A e B sono obbligate ad avere una sezione femminile e stanno crescendo generazioni di quindicenni e sedicenni che a lungo termine ci daranno grandi soddisfazioni. Intanto ci andremo a giocare un Mondiale (in Francia nell’estate 2019, ndr) con una squadra molto motivata e ben allenata, la FIGC ha dato in questi anni pari attenzione al movimento femminile come a quello maschile. Il calcio femminile è il futuro del calcio».