Le due armi di Antonio Conte

06.06.2016 23:04 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Le due armi di Antonio Conte
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Effettuata la scrematura riguardante i 23 da portare agli Europei, Antonio Conte ha ora il compito di capire quale sia l’assetto migliore con cui presentarsi in Francia, non tanto a livello di modulo - dopo le tante prove effettuate nel corso del suo biennio, il 3-5-2 con cui ha iniziato a Bari contro l’Olanda un anno e mezzo fa sembra essere la scelta definitiva - quanto di uomini, che possono modificare radicalmente l’atteggiamento in campo della squadra. La Finlandia è stato un avversario sufficientemente modesto - non ce ne vogliano a Helsinki - per testare l’assetto da battaglia, che può tornare utile, ad esempio, nella gara contro l’Irlanda, che sarà sì la terza, ma che potrebbe comunque essere quella da vincere a tutti i costi per non lasciare anzitempo il torneo. Lo schieramento contemporaneo di Candreva ed El Shaarawy sui due esterni offensivi non può garantire per tutta la durata della gara equilibrio in entrambe le fasi di gioco, se non snaturando le caratteristiche dei due in modo eccessivo, ma offre sbocchi offensivi di cui tanto necessiano gli azzurri, che al contrario contro la Scozia si erano presentati in un formato più compatto ma molto meno pungente. Gli elementi offensivi - come le giocate a rientrare del romanista, quelle in ampiezza del laziale e i proverbiali movimenti e contromovimenti di Zaza e Immobile, che contro l’Olanda avevano iniziato il ciclo azzurro di Antonio Conte - sono tanto provati quanto semplici, e rischiano di diventare leggibili da avversari più preparati: diventa dunque fondamentale un dinamismo cresciuto rispetto a Ta’ Qali, con un pressing che può definirsi parente, pur magari non prossimo, di quello di una squadra di club (e potendo lavorare così poco con i giocatori, visto il contesto di squadre nazionali, è un fattore positivo). Si parte per Montpellier, dunque, con la certezza di avere armi adatte, seppur di un calibro che resta non eccezionale per entrambi i volti che può assumere una partita: l’aggressione vista questa sera e le transizioni offensive delle partite precedenti, come quella di Udine contro la Spagna. Non sarà tutto, ma è già qualcosa.