Rimandati... agli ottavi

17.06.2016 17:25 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Rimandati... agli ottavi
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Nell’europeo dei gol nel finale, anche l’Italia incassa il suo bonus e grazie alla rete di Eder a due giri di orologio dal recupero batte la Svezia, raggiunge quota sei punti in due gare (era successo solamente a Euro 2000 e alla Confederations Cup 2013 da quando la vittoria ne porta tre) e stacca il biglietto per gli ottavi, con la ragionevole possibilità di farlo da primi del girone; a questo, e alla spizzata di Simone Zaza, che ha aperto la strada per la porta di Isaksson all’attaccante dell’Inter, si riduce però l’elenco delle buone notizie che arrivano da Tolosa. Intendiamoci, non è poco e non era scontato, ma se con il Belgio si era vista probabilmente la migliore prestazione fornita in tutta la prima giornata della fase a gironi, quest’oggi non ha funzionato praticamente nulla di ciò che aveva caratterizzato gli azzurri nel match di Lione. Un calcio semplice, seppur rigoroso, come quello proposto da Conte non può funzionare contro nessun avversario di livello se giocato a un’intensità bassa come quella vista questo pomeriggi e  la scarsa qualità dei singoli è rapidamente venuta a galla (un nome su tutti, quello di Graziano Pellè, apparso decisamente fuori standard rispetto a un torneo simile). Inoltre, i meccanismi mostrati contro Nainggolan e soci sono stati rapidamente letti dal CT Hamrén, che con l’infortunio di Lustig ha bloccato le fasce, ha messo fisicità per inibire l’azione dei vari Florenzi e Giaccherini e ha perfettamente istruito i suoi a ben posizionarsi sui - a tratti stucchevoli - lanci lunghi di Bonucci. Aver tenuto la porta inviolata è un merito, ma è un merito fino a un certo punto averlo fatto contro una squadra che anche con l’Irlanda non aveva mai inquadrato lo specchio, così come stare sul pezzo fino all’ultimo secondo di partita è condizione necessaria per aspirare a risultati in una competizione, specialmente di breve durata come un campionato europeo (chiedere a Francia, Spagna e, in misura minore, Inghilterra), non certo una medaglia da appuntarsi al petto. Poter parlare di tutto ciò con il fieno in cascina e la grande possibilità di effettuare rotazioni nell’ultimo match in programma mercoledì sera contro la squadra di Martin O’Neill è una possibilità di inestimabile valore che Conte sfrutterà sicuramente in vista dell’inizio di fase a eliminazione diretta che rischia di essere complicata, visto il tabellone che va configurandosi. Ci sarà tempo, un tempo che l’Italia si è guadagnata, con le sue forze.