Nicolato: «Contro la Bosnia dobbiamo avere un buon approccio»

Il CT dell'Italia U21 ha rilasciato le seguenti dichiarazioni alla vigilia della 6ª giornata del Gruppo F della fase di qualificazione contro la Bosnia
28.03.2022 15:30 di Alessandro Paoli Twitter:    vedi letture
Fonte: figc.it
Paolo Nicolato
Paolo Nicolato
© foto di Getty Images

Il Commissario Tecnico dell'Italia Under 21, Paolo Nicolato, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, come riporta il sito ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (figc.it), durante la conferenza stampa svoltasi quest'oggi, lunedì 28 marzo, alle ore 13:45 presso la sala stampa dello Stadio "Nereo Rocco" di Trieste (TS) alla vigilia della 6ª giornata del Gruppo F della fase di qualificazione alla fase finale della UEFA European Under-21 Championship Romania-Georgia 2023 in programma nella giornata di domani, martedì 29 marzo, alle ore 17:30 (diretta televisiva Rai 2):

«Contro la Bosnia - dichiara il CT azzurro - dobbiamo avere un buon approccio, bisogna fare e prendere entusiasmo dal gioco ed essere concentrati a migliorare quegli aspetti anche tattici, come essere più presenti in campo e aiutare maggiormente i nostri giocatori offensivi, che in questo momento non sono in grandissima condizione e quindi hanno bisogno del supporto della squadra e di aiuto. Dobbiamo essere alcune volte un po' meno ottimisti nel gioco rispetto a quanto fatto contro il Montenegro (Montenegro U21 vs Italia U21 1-1, 25 marzo 2022), con molti giocatori che si proponevano, ma quando poi ogni volta che si perdeva la palla, si perdeva anche un anno di vita».

«La Bosnia è superiore in termini di qualità rispetto al Montenegro ed è più forte - prosegue Nicolato -. Le logiche di gioco sono le stesse, sono squadre sempre molto compatte, che giocano di ripartenza e sui tuoi errori. È chiaro che il nostro obiettivo è diminuire il più possibile il nostro numero di errori, e spero, anzi sono sicuro che ne faremo meno».

Sul gruppo: «All'interno della squadra ci sono gradi di maturazione molto diversi, nonostante l'età sia simile. Ci sono dei giocatori che hanno dei percorsi che vengono molto dal basso e che giocano un calcio più adulto, altri che vengono da vivai importanti e non hanno quell'esperienza. Ci vuole tempo e applicazione da parte loro, sono dei passaggi che bisogna fare. La cattiveria non è una cosa che si insegna, ma che si impara strada facendo, con le esperienze anche negative ed avendo la capacità di impararle».

Su Montenegro U21 vs Italia U21 1-1 del 25 marzo 2022: «A chi ha visto la partita da fuori come me, questo è uno dei messaggi che possiamo aver passato. Sapevamo della difficoltà della partita, di solito l'approccio non lo avevamo mai sbagliato, abbiamo sempre avuto delle partite molto positive, ed invece su questa qualche domanda ce la dobbiamo fare sotto il profilo dell'atteggiamento. È un aspetto sul quale domani non voglio che si sbagli, abbiamo lavorato in questo senso negli ultimi giorni».

Sull'impegno che ci metteranno per conquistare la qualificazione: «Noi ce lo mettiamo sempre, però bisogna avere la volontà di crescere sempre di più perché la qualificazione è una cosa molto complicata. Vincere un girone non è facile, forse non lo è mai stato, sicuramente in questo momento qui del nostro calcio non è facile a tutti i livelli, e quindi bisogna stare attenti».

Sulla mancata qualificazione dell'Italia (Nazionale A) alla fase finale della FIFA World Cup Qatar 2022™: «Probabilmente tutti giudicano il lavoro solo in base alla qualificazione ottenuta o meno, o dei risultati, ma nella mia autoanalisi invece c'è molto spazio sul lavoro di preparazione di un giocatore per la Nazionale maggiore. Questo ci gratifica quindi molto e credo che ciò debba gratificare tutto il Club Italia perché è un lavoro chenon ho fatto solo io, ma che abbiamo fatto in tanti. Avere dei ragazzi che si affacciano così presto, visto i nostri parametri, alla Nazionale maggiore, per me è un qualcosa di più importante delle vittorie».

Sul futuro del CT Roberto Mancini sulla panchina dell'Italia (Nazionale A): «Personalmente sarei felicissimo se Mancini restasse».